venerdì 7 settembre 2007

quanto paghiamo al giorno per essere felici?

una foto mi basta per farmi scorrere la rabbia nelle vene, alzare i peli delle braccia e farmi bloccare le lacrime solo dalla ragione. non c'è articolo di giornale che mi possa far cambiare idea: les charognards sont là, la mort ne vient pas seule.
non voglio ripetere ciò che ho scritto e riscritto, ma è inutile cercare di cambiare la mia reazione, non posso negare che qualche esperienza in più e maggior consapevolezza non hanno fatto altro che aumentare il mio rancore. purtroppo però, non sono io a replicare con monotonia quadri dipinti con il sangue, me li trovo davanti e non posso che incazzarmi e ritrovarmi a ribadire ciò che ho sempre pensato. ben lontana dalle pagine dei giornali, vedo su internet la foto di Abdher. annegato nel Po. e la sua immagine non può che ricordarmene altre, Aldrovaldi, per esempio. il drappo bianco copre a stento il collo lacerato e sanguinante. e avrò dimenticato tutto dal mio corso di bagnino, ma non di sicuro che morire annegati è ben diverso dal ricevere manganellate. e me ne fotto delle autopsie, anche Lonzi è morto di morte naturale (e ho visto pure le sue di foto), e sta foto mi fa incazzare. mi fa incazzare vedere un ragazzo ucciso. mi fa incazzare che avesse la mia età, mi fa incazzare che l'abbiano ammazzato degli sbirri, mi fa incazzare che una persona non possa andare dove cazzo gli pare, ma debba sottostare a leggi che una minima e privilegiata minoranza ha deciso per tutti. chi invoca la legalità non capisce che non è un valore, non può esserlo, dal momento che le leggi si fanno e si cambiano. e se per quello anche mussolini ed hitler agivano nella legalità, ma semplicemente perchè le leggi se le facevano loro. mi fa incazzare che sia sufficiente non avere una cazzo di documento per venire definito criminale (sì, non definirei nemmeno tale il rapinatore di Renaud e scusate se varcare una linea immaginaria non mi sembra un delitto). perchè sono felice di andarmene da questo falso paradiso dorato, "tu nei tuoi gli anni dimmi che cazzo hai visto" chiedono gli HCV, dove nessuno ha mai neanche sentito il bisogno di fottersi il parmigiano al supermercato o scollettare per strada e dove si parla di "spruzze di fumo e bustine di overdose". perchè è inutile rinchiudere, sia in un carcere supercontrollato, in un quartiere dai margini meno definiti, in un campo che può essere spazzato via con la stessa facilità da un'alluvione o dalle ruspe dei vigili urbani, in una strada inaccessibile, in una casa occupata che tenta di nascondersi per sopravvivere. perchè non basta nascondere, rinchiudersi nei quartieri puliti (e perchè alla crocetta sono state denunciati in un anno 8004 furti in abitazioni mentre nemmeno una cinquantina a barriera?). vaffanculo alle dichiarazioni dei diritti dell'uomo, alle costituzioni che si rifanno ad una fittizia uguaglianza nella vita e davanti alla legge, tanto sono le leggi della vita che cambiano a seconda dei pezzi di carta che possiedi. e se i miei mi chiedono perchè non sto bene con loro, la risposta è semplice, non posso tollerare che la mia sazietà sia la fame di altri, mi sento colpevole a ritirarmi a venti minuti dalla città, godendo di una partita già vinta in partenza. so di aver guadagnato quello che mangio più se lo recupero al mercato in mezzo alla frutta marcia, se lo infilo in borsetta, se lo compro al discount, piuttosto che quello che compro con i soldi del lavoro. perchè non ci credo alla meritocrazia di merda, perchè i più bravi, chissà perchè, lo sono da generazioni. e se tutto questo mi fa schifo, me ne fotto delle parole, è per questo che rischio la galera ogni giorno, oltre la legalità di leggi di merda, mi faccio fotografare e schedare dalla digos, preferisco i margini vivi ai centri marci e morti.

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