lunedì 3 settembre 2007

in stabile movimento

sono indecisa su quali tasti picchiettare, da che parte iniziare a raccontare l'innarrabile, nell'impossibile impresa di mettere ordine su una vacanza che sembra interminabile. non ho più il segno dell'orologio al polso, cancellato dai raggi del sole, e forse è quello che mi rende impossibile immaginarmi che tutto sia avvenuto calmo e tranquillo lungo una linea retta di una fabula cronologica. settembre è l'uva dolce appesa oltre il fosso (ma è vuoto e lo attraverso), sono i fichi maturi senza la linfa troppo appiccicosa di agosto, è il sole dolce, l'alba alle sette, la rentrée e i grembiulini di chi inzia prima, sono i buoni propositi che colorano d'attivo le foglie che iniziano a schiarirsi e a mascherare il verde brillante dell'estate, è il traffico che si accalca ai semafori nelle ore di punta, è una bicicletta con le ruote sgonfie per un mese nel garage, è una noce di cocco ed una cartolina. ma tutto deve ancora iniziare.
l'anno comincia a settembre, forse antisionisti, ma qualche retaggio ebraico deve ancora galleggiare nella cultura europea. trois, deux, un c'est parti. non, en réealité, pas encore. je suis encore ici, au chaud des certitudes (qui m'ont trop souvent encagée), en soiant étonnée quand je pens qu'elles vont disparaitre. un petit peu inquietée, mais contente, orgogliosa di essere arrivata qui. senza sapere, in fondo a che punto del percorso mi trovo, se quando e come tornerò dove.

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