domenica 24 gennaio 2010

zaraf

chui zaraf, rinchiusa tra quattro mura ed un lenzuolo a striscie a guardare pessime immagini che sfilano su uno schermo, disgustata dal non sapermi allontanare da un'idea stritolante di un futuro su linea retta. ma era troppo tempo che non mi accadeva e l'avevo dimenticato, e se la sveglia ha suonato alle sei era dentro un furgone e fuori colazione sotto una bâche con il caffe pronto e la puré moussline ed un po' oppio nelle vene a calmare le courbature di un sfruttamento a cottimo. ma qui il caffè me lo preparo da me, con la macchinetta elettrica della poubelle perchè sono io ad incollarmi con chiodi e funi ad una cazzo di sedia troppo scomoda. come in commissariato attendendo l'interrogatorio, lancio occhiate alla porta ma non ce la faccio ad uscire. ed anche la geule de bois è tristemente bio, mangio orribilemente sano ed lo zenzero a irrequietermi e un bagno di tiglio ad incollarmi gli occhi e le gambe nel letto. mi faccio impanicare da un orologio che non si ferma, ma non posso manco prendermela con le lancette che non ci sono. conto le pagine e spero che finiscano, ma in fondo era meglio farlo al freddo di un capannone per assemblare un libro d'odio mosso d'amore che tanto non leggerò. ascolto truceboys avendo voglia di mandarli affanculo per ogni culo e tetta che leccano sulle loro bambine gonfiabili, ma mi limito ad aver voglia di scappare fosse anche un viaggio da fermi. vorrei fare cose che tanto non farei anche senza l'impiglio di una data, ma il far niente è forse far di più di quello che mi costringo banalmente a ripetere. e non mi resta che incazzarmi sulle frasi di uno squallido telegiornale pietista, riuscendo perfino a sentire il calore lontano di una lotta che avanza. mi immagino a torturare uno sbirro alla reservoir dogs, non potendo neanche dirgli cash quello che penso quando mi ritrovo nelle loro grinfie, polsi ammanettati e senza possibilità di spannare gli occhiali. mi faccio accompagnare da una pianta di caffé reclusa quanto me, che soffre per la mancanza di luce e calore, confinata da un vaso di plasticaccia ed una terra vuota di sostanze. et ça vous étonne encore che non abbia chicchi...

spécial dédicace a tutti gli stronzi