giovedì 14 maggio 2009

le parole di un libro dalla copertina viola e dal courier new sulle pagine spesse bastano per crearmi dubbi ed incertezze, già fomentate da una distanza più lontana di due ore di viaggio. senza rendermi conto ho firmato un contratto morale almeno per tre anni al minimo di amicizia e vita insieme. insieme acchi? cercando un'espressione più adatta, legami di carta e burocrazia. e pensare che non l'avrei mai detto (o almeno, non cosi). comprando piatti e piattini, bol e tazzine vedo delle sbarre alle finestre (e se anche fossero tendine dai fiocchetti colorati non cambierebbe nulla) eppure riconducono alla normalità di avere un indirizzo su un documento d'identità (che, ti sembro senza fissa dimora, io?!) e magari poter (immaginare di) invitare i parents a cena. guardare gli occhi nocciola di uno sfizzero tedesco, tornare in bici ubriaca, gettarmi nel pogo sul firenze harddeccore, zuppe che profumano di cumino e coriandolo che cedono al pestello, gramigna e papaveri (ma dov'è il pavot?), lattuga selvaggia e finochietto selvatico, profumo di gelsomino nell'aria e nel te', un'ape su un ippocastano ed un fiore di acacia insipido, addormentarmi sotto un tiglio che diventa ombrellone a strisce, la pelle scurisce quando non brucia sotto il cielo sempre più blu vs qualche metro quadrato a navigare su internet "et puis je fume". e quando si tratta di attacchinare o fare qualche scritta posso stare sicura che non è con me, ad attendere, finite le dieci locandine del cazzo, attorno ad un focolare freddo. eppure, mi basta fare l'amore per scrollarmi di dosso tristezza e sensazione di non fare nulla insieme, mi accontento di una voce al telefono per non crederci distanti. e, come l'anno scorso, non serve a nulla abitare la stessa casa, guardando i fichi maturare e le rose fiorire senza nessuno per fare colazione con il succo d'arancia e le fragole rosse. ed arrivo a mettere in dubbio il mio istinto lapalissiano di gettarmi in piazza al sentire la parola flic perchè chi ho accanto nel letto non riesce a capire cosa succede senza svegliarsi (e mi fa male, mi faccio male: perchè ci piace farci male). eppure, vado all'asia market, penso a noailles e les puces cercando casseruole e cafettiere, teiere e forchette perchè possano essere condivise senza paura che vengano gettate sull'igpn alle sei di mattina. perchè io (forse) non ho bisogno di te, ma mi sento meglio quando sei con me (e dire che capita più spesso che io sia con te...).

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