giovedì 21 febbraio 2008

ma la casa dov'è?

c'è chi ha trascorso la preadolescenza con lo stereo acceso sugl'883 e chi, come me, srotolava cassette di jovanotti nel walkman. "e qualche volta capita che..." mi ritorni in mente qualche frammento sonoro affossato dal tempo. guardo lo zaino ed il borsone sul palchetto macchiato e senza cera, sento una voce che vorrei più vicina al telefono, mischio serate accanto ad una stufa a gas, quelle vissute in un posto appena occupato con quelle di muri che vedono squatter da una quindicina d'anni. una falsa partenza, sveglia puntata alle cinque domani, e non riesco bene a capire quando torno a casa, dove torno a casa. nelle braccia di un uomo a cui voglio bene, tra le risate e gli abbracci di amici, nel grigio di una città in movimento o nell'azzurro di una ville tranquilla? è facile scartare, tra le scelte, una casa grande e bourrée di orpelli inutili, posta ai confini di una campagna inesistente e di una città sempre più invadente, in cui le dita mi aiutano a contare gli anni depuis quand j'y veux fuir. ho riletto le parole troppo mistiche e fricchettone che accompagnano il motivetto che mi è rimasto in testa, ma forse non ho voglia di rispondere all'interrogativo, perchè casa è qui, la, senza distinzione di spazi, tempi, persone, ho (quasi) imparato a staccarmi dalle cose e vivo leggera, con uno zaino come mongolfiera. buon viaggio

Nessun commento: