lunedì 10 marzo 2008

ortiche, quartieri, roquette e concerti

anche se le abbandono a loro stesse, ogni tanto mi mancano queste pagine virtuali, dove la defonce é incapace di cancellare minuti e sensazioni
calendari ed incasellamenti, come al solito li lascio a chi marcisce sui moduli da compilare e non so se sia passato un mese, da quando siamo entrati nella nuova casa.
ma poco importa il tempo, una scheda wireless ancora incapace di criptare abbastanza traffico per crackare la chiave wep dei vicini, i muri su cui non è totalmente sparito il marrone ed il beige. torno in una giornata di sole, sotto un cielo azzurro, la stazione calda , ma é cosi' lontano. sabato notte anche e poi troppo troppo che non puo' essere setacciato da una tastiera. strane sensazioni, talvolta, i godet sono i miei cagnolini che lascio morire per la mia demotivazione postanfe. vorrei andare da un dottore per chiedere della mia spalla, ma se ci lavoro, so che é un reumatismo da giovane é nulla contro una leucemia da piccolo. e ho un dolce massaggio all'olio di cocco, con la piloerezione a sentirmi mischiare "je", "trace de speed" e "taper". e i keufs che mi chiedono se ho bevuto (e non ci credo che basta dirgli di no, per poter partire), quando guido senza piena consapevolezza chi ha occhiali e nocche sporche di sangue. fare la spesa per gli altri non significa choper le tchi de la tesi, rubare vernici e colori, strappare affiches elettorali ed rientrare in una casa occupata. giardino d'ortiche e ciboulette, il basilico muore, ma il risotto é buono quanto la zuppa. una camera ancora dalla tapezzeria a fiori, ma giuro, non basta a scalfire la mia serenità. e giovedi' il processo e venerdi' una visita che rimando, ma mi riempie di astio. so che abbandono troppo ai miei neuroni che volano spazzati da una vita che non é studio matrimonio e chiesa, ma me ne fotto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao. non c'entra nulla, ma l'immagine in calce, l'hai fatta tu, è una citazione o cosa?

moi ha detto...

ciao...ti riferisci all'immagine sul copyright? si, l'ho fatta io prendendo un po' di cose in giro (e naturalmente, puoi prendere, modificare, etc, etc) e non credo sia una citazione (penso che sia un toscano che l'abbia scritta per la prima volta)
Se invece intendevi l'immagine stile avverimento sigarette sul lavoro, no, non l'ho fatta io ma alcuni squatter torinesi in occasione del primo maggio di qualche anno fa... é liberamente téléchargeable sul sito http://tuttosquat.net
ciao!

Anonimo ha detto...

A quale toscano ti riferisci?
Cmq, ho linkato l'immagine su questa pagina:

http://insolitinoti.altervista.org/CSS/playlist6.htm

(non è acora accessibile dall'home page del mio sito, ma si può già vedere)

Per quanto riguarda la frase sull'immagine, te l'ho chiesto perchè mi ha ricordato il monito di Bob Black sulla quarta di copertina del suo "The Abolition of Work" in cui si legge:

"Poichè persistiamo nella nostra inimicizia verso le regole della proprietà, ancorchè intellettuale, questi testi non sono sottoposti ad alcun Copyright".
Il saggio è del 1985 e tradotto in italiano nel 1992 dalla NAUTILUS di Torino."

moi ha detto...

buono a sapersi...io l'avevo pescata su internet e gli ho aggiunto "sicchè riproducibili ovunque purchè non a scopi commerciali", ma non mi stupisce che su un opuscoletto della nautilus (casa editrice di El Paso) ci sia riportata la frase...beh, che dire, buon esempio di non copyright e circolazione del sapere ;)