martedì 27 maggio 2008

ostriche e stagnole

calore d'asfalto e di vento del sahara, il giallo del primo girasole, l'arancione dei lampioni delle notti d'estate, defonce per una tisana di papavero
e restare nel letto, il grigio di una domenica nauseante che ricorda quelle di qualche anno fa, un kebab e il mare, la spiaggia con vento e di sera, le ostriche sul béton, il vino bianco, la vidange, la chiave alene che non é mai quella giusta
non so se trovero' ancora la voglia di perdermi tra lettere e parole, sfumature che non ho più envie di cercare, taxiphone che non so se paghero', ma spero di riuscire a trovare la serenità di una frase ben scritta, di un pensiero che non sfugge
vorrebbero relegarci ai margini, diritto umano al fango ed alla merda, mais hanno dimenticato che l'antifrance prefère le luxe à la misère. il lusso di fottersene di margini e centri creati in loro funzione, il lusso di prendere le piramidi sulla cui vetta si credono e stritolarle fino a vederle émiettarsi.

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