venerdì 18 dicembre 2009

temperatura della cpu a ventinove gradi

sarà per quello che nemmeno i pc vuole svegliarsi, aria gelida sulle anche, dubbi sulle parole.
non so cosa faccio qui, non so se sia meglio restare o andarmene, perdendo il tempo sballata dalle endorfine e senza capire chi mi sta attorno (ed è questo che mi fa più male; chiusa su un intrico di me stessa senza essere capace ad uscirmene, senza capire i malesseri di chi è vicino). ho freddo, ma non voglio succhiare il caldo ai piedi che dormono accanto ai miei. eppure loro mi succhiano così tante energie. spengo il picci perchè non so neanche scrivere rattristata e delusa senza sapere come uscirne. non voglio vivere rassegnata, ma ho freddo e non so quando tornerà il caldo, mi faccio angosciare per nulla e per tutto. ho freddo o paura, mi sento di sbagliare ogni cosa che faccio e che penso, e senza prosciutto sugli occhi vedo altrettanto appannato. vorrei che chi dorme accanto a me le capisse queste righe, ma non è così e non so esprimerle altrimenti.

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